È notizia di questi giorni che l’attrice Chrissy Metz, divenuta famosa per la serie This is us, per contratto abbia dovuto mettersi a dieta e dimagrire. Di per sé questa non sarebbe una grande notizia, perché nel mondo del cinema e delle serie TV accade spesso agli attori di dover adeguare il proprio corpo alle esigenze del copione e del personaggio. Ma stavolta la riflessione che vorrei fare riguarda le dichiarazioni che ha rilasciato l’attrice, dicendo che questo processo di dimagrimento è per lei una liberazione da meccanismi di compensazione che si porta dietro da anni.
L’attrice infatti ha usato il cibo fin da piccola come sostituto sicuro dell’amore, quando i suoi bisogni di affetto, riconoscimento e sicurezza non venivano soddisfatti.
Con la recitazione è riuscita a spostare il focus del piacere dal cibo all’arte, ma il peso accumulato le è rimasto addosso e le ha permesso di affrontare ruoli davvero inediti per il mondo del cinema, interpretando ragazze che lottano con il proprio aspetto e vivono in un corpo lontano dal modello estetico attuale.
Chrissy Metz ha dichiarato di desiderare il dimagrimento, ma di vedersi bella nel suo corpo: questo pensiero può sembrare paradossale, ma rappresenta invece una grande conquista e rende chiaro il motivo per cui è considerata un’icona del movimento body positive.
‘Ama e fai ciò che vuoi’
Spesso chi vive o ha vissuto un rapporto conflittuale e compensatorio con il cibo, desidera dimagrire perché vorrebbe piacere agli altri e magari non essere più additata come ‘sbagliata’. È perfettamente umano il desiderio di piacere all’altro e non va demonizzato come se fosse in contraddizione con la sicurezza personale. Un equilibrio sano infatti comporta sia l’accettazione di sé, sia il rischio di entrare in relazione con l’altro, con tutto il portato emotivo che comporta. Cercare un rapporto con l’esterno significa perdere momentaneamente l’equilibrio, per conquistarne uno nuovo, che presupponga di essere insieme. Ci vuole coraggio, perché significa incontrare e a volte scontrarsi con i gusti, le preferenze e le convinzioni altrui, con il rischio che l’altro possa farci sentire inadeguate. È una danza da fare insieme, imparando i passi a poco a poco.
‘Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo’
Così chi già vede minata la sua sicurezza dal fatto di vedersi difforme rispetto al gusto sociale dominante, che oggi premia la magrezza, può avere davvero paura di entrare in relazione, anche perché spesso è stata rifiutata talmente tante volte da essersi convinta di non meritare amore.
Così anche durante le consulenze di immagine, quando vengono alla luce questi temi, consiglio sempre di iniziare subito a valorizzare se stesse e il proprio aspetto, senza aspettare di dimagrire. È tipico infatti di chi ha interiorizzato lo ‘stigma del grasso‘ pensare di essere inadeguata e quindi di non meritare un abito bello o un nuovo rossetto finché non avrà perso i chili previsti.
Come se la cura estetica andasse meritata e venisse elargita solo dopo il superamento di una prova di conformità e non fosse invece una semplice decisione che una persona è libera di compiere in ogni momento della sua vita. Anzi, se desideri imparare l’amore per te stessa è mille volte più efficace iniziare proprio quando ti senti inadeguata, perché quando riuscirai ad accettarti davvero e a vedere le tue bellezze, sarà una conquista che niente e nessuno ti potrà più togliere. Volersi bene solo se si è conformi a qualche ideale è un terribile ricatto, che probabilmente ti è stato insegnato ma che puoi decidere di disimparare. Quindi introduciamo da subito nuovi colori capaci di illuminare, modelli di abito che valorizzino le forme e andiamo a comprare cose nuove solo nei negozi che sanno come trattare un essere umano fragile che fa i primi passi per volersi bene.
Nessun giudizio
Non è mio compito stabilire se devi o meno dimagrire, questa è una decisione che tu prendi con te stessa sulla base del tuo gusto e del tuo sentire. Il mio compito è darti gli strumenti per essere bellissima, ai tuoi occhi e agli occhi degli altri. E la bellezza presuppone una grande dose di consapevolezza e un esercizio costante. Quindi ti spiegherò come adeguare il tuo aspetto al gusto sociale, perché la bellezza non è mai un dato assoluto bensì una relazione con il modello collettivo creato da una certa epoca. Ma nello stesso tempo ti mostrerò come mettere in luce le caratteristiche che si discostano da quel modello e che ti permettono di sentirti unica. Così lavoriamo sull’alternanza tra relazione e autonomia, tra recepire il mondo dell’altro e tirare fuori il proprio mondo personale.
Un nuovo modo di nutrirti
Hai mai visto il film ‘Baghdad Cafè’? Se non l’hai mai guardato, dovresti farlo. Narra una storia semplice che è pura poesia, ambientata tra la polvere del deserto. C’è una donna grassa che impara la propria bellezza attraverso lo sguardo di un uomo e attraverso un ritratto.
Ecco, nel mio immaginario è incastonata per sempre quella scena in cui lei accetta di fidarsi, si spoglia di fronte a lui e si lascia ritrarre con un frutto aperto in mano, quasi una novella Frida. Ed è bellissima.
Oppure puoi cominciare ad assaporare la sensualità che permea i dipinti di Botero, il pittore che ha saputo celebrare il suo immaginario costellato di esseri umani e animali grassi. Ha reinterpretato molti classici della pittura con il suo stile, rifacendo perfino la Gioconda. E i suoi soggetti risultano coloratissimi, ironici ed erotici insieme.
Prima ancora di imparare a nutrire il tuo corpo, hai bisogno di nutrire il tuo sguardo di modelli diversi perché è stato per troppo tempo a dieta stretta di ideali estetici monotematici. Anche lo sguardo può essere affamato, sai? Inizia a fargli assaporare nuovi gusti, in modo che impari a godere di ciò che vede.
E ogni giorno, cascasse il mondo, dedicati del tempo consacrato alla tua ‘beauty routine‘. Non importa se tanto o poco, basta che sia costante. Ogni mattina i capelli in ordine, il rossetto e il mascara, un bel vestito e un profumo che ti faccia sognare. Non serve molto. Ma quel tempo dedicatelo come fosse un rituale, con la stessa profonda attenzione. Senza ansia da prestazione, che prenderti cura di te non è una performance in cui devi eccellere. Ma gustatelo a piccoli bocconi, sapendo che siccome non durerà per sempre, devi farne tesoro mentre accade.
Sembra un paradosso, ma spesso ci sembra di non avere niente da mettere perché in realtà abbiamo troppa roba nell’armadio. Nello stesso modo, quando ci sentiamo affamate è perché ci stiamo nutrendo di un cibo che non è quello di cui abbiamo bisogno.
La buona notizia è che si può imparare a nutrirsi in un modo nuovo. E la seconda buona notizia è che non serve tu lo faccia da sola.