Che tu sia mamma oppure no, di certo sei stata una figlia, quindi una bambina.
Oggi vorrei parlarti di un tema che ti tocca come bambina, come mamma e come donna.
Parliamo cioè della pressione estetica, in particolare di quella esercitata sulle bambine già dalla tenera età, attraverso la proposta di cosmetici e trucchi.
La livella estetica che toglie le differenze
Anche in veste di adulte sentiamo che la società è permeata di pressioni estetiche, che si esercitano su tutti, ma in modo particolare sulle donne e sulle ‘diversi’, cioè sugli individui che presentano caratteri somatici differenti rispetto allo standard di bellezza proclamato come desiderabile.
È il caso ad esempio delle donne nere che hanno capelli riccissimi e vengono indotte a desiderare di averli lisci come quelli delle donne caucasiche.
O è il caso delle donne asiatiche convinte dalla pubblicità a rifarsi chirurgicamente gli occhi per non averli più ‘a mandorla’.
La società occidentale ha esportato molte cose nel mondo, compresi i modelli estetici dominanti.
È sufficiente venir sottoposti a continue immagini pubblicitarie per ritrovarsi all’interno di una ‘dieta visiva’, che avrà come conseguenza quella di desiderare di ‘essere come’, di assomigliare ai modelli proposti.
Un’immagine ha un potere che non va mai sottovalutato, figuriamoci un continuo bombardamento di immagini!
Donne prima del tempo
Ecco che oggi questa pressione estetica è arrivata fino alle bambine, attraverso la proposta di abiti firmati che riproducono fogge, stili e vezzi del mondo adulto e attraverso la creazione di linee cosmetiche studiate apposta per essere irresistibili, già a partire dal packaging.
Il problema non sta tanto nel trucco in sé, perché esso è stato usato da sempre come travestimento, sia per incarnare i personaggi delle fiabe, sia per vivere il carnevale.
Ma in questi usi è sempre stato adoperato dai bambini all’interno di una dimensione di gioco e di trasformazione fantasiosa.
Oggi invece, con la proposta di make up per l’infanzia, si esce da questa cornice di senso per sconfinare in quella della seduzione.
Ma il gioco della seduzione e dell’uso della propria immagine è un gioco serio, che gli adulti hanno gli strumenti per poter giocare con consenso e consapevolezza, mentre un bambino non può farlo, perché la sua maturazione interiore non glielo consente.
Trovo infatti che possa contribuire a sessualizzare le bambine in modo troppo precoce rispetto all’età.
Credo che genitori e adulti in generale abbiano la responsabilità di riflettere su ciò che fa bene ai bambini e ciò che invece instilla nel loro immaginario temi e richieste non adatte all’età e alla maturità raggiunta.
I bambini e le bambine hanno diritto al tempo della purezza e del gioco spensierato: temi come il modello estetico, l’immagine personale, la seduzione sono totalmente inopportuni per loro e creano solo disagio nella psiche infantile.
Ogni cosa ha un suo tempo.
Bruciare le tappe significa spesso creare sensazioni spiacevoli, senso di inadeguatezza o veri e propri traumi, che poi è difficile guarire.
Discriminazione di genere
Oggi la pressione estetica tramite il make up si esercita soprattutto sulle bambine, dal momento che il trucco maschile non ha preso ancora piede in modo generale nemmeno tra i maschi adulti, e non è neppure detto che accada in futuro.
Quindi il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di discriminazioni sulla base del genere e del sesso, che nel nostro paese sono vietate in base alla Costituzione, ma che nel concreto continuano ad essere perpetrate dalla cultura e dalle consuetudini.
Credo perciò che ognuna (e ognuno) di noi sia tenuta a farsene carico, rendendosi consapevole di ciò che accade e dei piccoli e grandi gesti che può attuare nel quotidiano per fare in modo che le nostre bambine vivano in un mondo diverso da quello costruito dal marketing pubblicitario al solo scopo di indurre bisogni per vendere prodotti.