Elly Schlein, Kate Middleton,  Michelle Obama e Berlusconi: come la consulenza di immagine riguarda la politica

Perché in Italia l'armocromia di Elly Schlein ha dato scandalo, mentre per Kate Middleton e Michelle Obama tutto normale?

E vogliamo parlare di Silvio Berlusconi?

Partiamo da un dato di fatto: tutte le persone nominate qui sopra hanno avuto una consulente di immagine e comunicazione che le ha seguite nel loro ruolo pubblico!

Elly Schlein si è fatta seguire da Enrica Chicchio, Kate Middleton da Natasha Archer, Michelle Obama da Kristina Schake e Silvio Berlusconi da Matilde (Mity) Simonetto.

Eppure solo Schlein è stata ridicolizzata per questa scelta e accusata di spendere inutilmente il suo denaro in cose frivole.

Come mai?

A mio avviso ci sono diverse ragioni che possono spiegare questo trattamento singolare riservato solo alla deputata e segretaria del PD, vediamole insieme. 

Anzitutto va detto che la consulenza di immagine, di cui l'analisi di armocromia è parte integranteha una storia ben più radicata nel mondo anglosassone (Regno Unito e Stati Uniti d'America) rispetto all'Italia: nel nostro Paese infatti è arrivata in modo diffuso solo da una decina d'anni, prima era una disciplina pressoché sconosciuta.

Quindi non deve stupire il fatto che non tutti la conoscessero prima dello 'scandalo Schlein' e si sa che tutto ciò che non si conosce, viene visto con sospetto.

La seconda ragione è di carattere culturale: in Italia, spiace ammetterlo, abbiamo ancora una società retrograda, intrisa di pregiudizi di genere, in cui il ruolo attivo della donna non è pienamente riconosciuto.

In questo clima, le discipline ritenute appannaggio femminile vengono ancora considerate frivole: è il caso della Moda, del Make up, dell'Hair Style e della Consulenza di Immagine.

Si pensa infatti che curare il proprio aspetto sia indice di superficialità e mancanza di spessore, addirittura esiste ancora ben radicata la convinzione che se una donna è molto bella, debba per forza essere oca.

Non stupisce quindi che vengano ridicolizzate sia le donne che fanno per mestiere le consulenti di immagine, sia coloro che si servono di tali servizi professionali.

E allora perché nessuno ha avuto nulla da obiettare sul fatto che Silvio Berlusconi abbia avuto per anni una consulente e si sia occupato in modo meticoloso della sua immagine?

Semplice, perché lui era un uomo e per di più un ricco e potente, che si era fatto da solo partendo dal nulla.

Quindi se lui curava la sua immagine pubblica, sapeva quello che faceva e risultava un grande comunicatore e stratega, mentre se lo fa una donna, automaticamente è vista come la solita frivola che pensa al rossetto mentre ci sono cause ben più importanti a cui dedicarsi!

Il classico benaltrismo condito da disuguaglianze di genere chiare come la luce del sole, ma a cui siamo talmente abituati, da considerare tutto normale.

Infine nel caso Schlein ha avuto un ruolo importante la strumentalizzazione politica ad opera degli avversari, che hanno avuto gioco facile nello screditarla, visti tutti i pregiudizi su cui potevano fare leva. 

Uno tra questi che merita menzionare è l'assunto per cui la sinistra debba essere 'povera', per mettersi al livello dell'operaio con salario minimo e interpretarne le esigenze.

Per carità, è vero che si capiscono meglio i bisogni della gente quando ne condividi vita, possibilità economiche e difficoltà, ma è anche vero che risulta ipocrita pensare che un deputato possa davvero essere equiparato alle fasce più deboli dal punto di vista del reddito.

Per non parlare del fatto che nel 2023 chiunqe ricopra un ruolo pubblico di grande esposizione mediatica deve necessariamente avvalersi di una strategia di immagine e comunicazione.

Ecco perché tutti i leader che hanno lasciato un segno nella storia politica, avevano alle spalle chi li sapeva consigliare.

Non sempre le consulenti di immagine sono state dichiarate apertamente, in nome dell'abitudine al 'si fa ma non si dice': a volte infatti è più conveniente far credere al pubblico di avere uno stile innato e spontaneo.

Ma la realtà è un'altra. 

La verità è che il mestiere di consulente di immagine è delicato e richiede grandi abilità di lettura del contesto, psicologia delle masse e sensibilità nel percepire cosa vuole la gente, oltre alla conoscenza delle migliori tecniche estetiche.

Il caso Schlein ci insegna che nel nostro paese siamo ancora indietro rispetto a questi temi, soprattutto quando si tratta di una donna al potere.

E questo clima retrogrado purtroppo riguarda tutti gli schieramenti politici, di destra o sinistra che siano. 

Speriamo solo che l'emersione del problema possa contribuire ad una riflessione collettiva e ad un cambiamento di valori fondanti e prospettive future.

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