Justin Trudeau: Anche i calzini parlano
Da qualche settimana Facebook ha punteggiato la mia bacheca di annunci di vendite… niente meno che di calzini!
Che l’algoritmo di Zuckerberg si sia basato su indagini di mercato, o che sappia che le mie frequentazioni personali annoverano grandi estimatori di questi accessori, o che sia un caso, non lo so: sta di fatto che ci ha preso, eccome!
E così, anche se solitamente evito come la peste qualsiasi forma di pubblicità, mi trovo a guardare foto e foto di calzini che subito collego a stati d’animo: da quelli con una scritta sotto la pianta dei piedi, destinati ad essere letti nel relax casalingo, a quelli con le cipolle (lacrime incluse) che mi sembrano perfetti per una riunione condominiale.
E poi piatti di spaghetti, tuoni e fulmini, cuoricini e unicorni…
Ce n’è per tutti i gusti. E per tutti i momenti.
Insomma, il calzino sembra aver sfondato il muro che lo relegava nel regno degli accessori-indispensabili-ma-di-cui-è-meglio-non-parlare per conquistare le vette più alte della più alta delle forme di comunicazione, quella non verbale, che è forte dell’immediatezza con cui il messaggio parte e arriva diritto alla sensibilità di chi lo riceve, senza tanti giri di parole, senza fraintendimenti.
E così il calzino ha toccato perfino il mondo della politica e delle relazioni internazionali, al punto che il prestigiosissimo New York Times, che non perde certo tempo a scrivere di quisquilie, ha coniato l’espressione “la diplomazia del calzino”.
E se l’espressione “la diplomazia della moda” è nata dall’osservazione delle scelte di stile e aspetto di donne (politiche loro stesse o a fianco di uomini politici) che hanno affidato e affidano ad abiti, colori, accessori, trucco&parrucco il veicolare di messaggi pubblici che sostengono o, al contrario, si oppongono a posizioni, scelte, idee e fatti politici; la “diplomazia del calzino” vede come suo principale protagonista sulla scena planetaria il Primo Ministro canadese Justin Trudeau.

In più e più occasioni, nazionali ed internazionali, ha sfoggiato con la massima disinvoltura e altrettanta consapevolezza calzini parlanti che rimbalzano sui media, che cercano di leggerli come se fossero veri e propri comunicati stampa.
Al momento della sua elezione nel 2015 ne ha sfoggiati un paio rosso vivo con le foglie di acero bianche, in omaggio alla bandiera del suo Paese.
Nel 2017, al vertice Nato di Bruxelles i calzini erano di due colori diversi, uno rosa ed uno blu, entrambi con il logo dell’organizzazione.

Nel maggio dello stesso anno, in occasione dello “Star Wars Day”, Trudeau si presenta ad un incontro con il primo ministro irlandese in calzini spaiati che ritraggono rispettivamente i due robot C-3PO e R2-D2 della celebre saga. Impossibile non pensare al gioco di parole che ha ispirato la scelta del 4 maggio come “Star Wars Day”: la celeberrima frase “Che la forza sia con te”, in inglese “May the Force be with you”, diventa “May the fourth be you”, cioè “Che il 4 [maggio] sia con te”. Il mondo nerd ha applaudito compatto.
E l’apoteosi raggiunta con i calzini di Chewbecca? Le immagini parlano da sole!

Il 2017 vede poi la concomitanza di due eventi importanti in Canada: nello stesso giorno infatti la comunità musulmana celebra la fine del Ramadan e la comunità LGBTQ+ sfila in parata sulle strade di Toronto. Trudeau mostrerà il suo appoggio a entrambe con un paio di calzini arcobaleno con la scritta “Eid Mubarak”, “Buona Festa”.

Che dire poi delle paperelle gialle su fondo blu e dei pois neri su fondo azzurro che hanno catalizzato l’attenzione dei fotografi durante il World Economic Forum a Davos nel 2018? Azzurro è il colore del forum, ma anche quello delle Nazioni Unite, e alle sfumature del blu riconosciamo solitamente calma, se non addirittura pace. E le papere? Un po’ di ironia non guasta, sembra dire colui che è stato definito “il politico più cool” del pianeta.

La stessa ironia che si trova negli scacchi rosa e viola al G7 di Biarriz nel 2019, in occasione dell’incontro con la Cancelliera Merkel e con il Presidente Trump. Chissà chi ha vinto la partita.

Un accessorio, sembra dirci il Primo Ministro, può essere denso di significato, specie se crea un contrasto con l’outfit: Trudeau appare infatti sempre impeccabile nel suo abito, senza essere rigido.
Non so se sia il politico più cool, ma di certo ha saputo creare uno stile personalissimo e di effetto, e la disinvoltura con cui lo interpreta è davvero una sua specifica caratteristica, perché, come diceva Coco Chanel,
“la bellezza comincia nel momento in cui decidi di essere te stesso”
Coco chanel
E tu cosa ne pensi? Credi ancora che siano ancora un accessorio da tenere nascosto, oppure hai già iniziato a veicolare i tuoi messaggi tramite i calzini?
P.S. I calzini stanno davvero conquistando il mondo! Il 15 gennaio scorso, la neo Vice Presidente degli Stati Uniti Kamala Harris appare sui social in completo rosa salmone e calzini bianchi e azzurri, senza scarpe, immortalata da sua nipote che pubblicherà il post. Sui calzini c’è scritto “Future is Female”, “il futuro è donna”. Per di più l’azienda che li produce devolverà una parte del ricavato dalla vendita a PFLAG, un’associazione che supporta persone LGBT e le loro famiglie.
Più chiaro di così…
